Obesità, alimentazione sbagliata, sedentarietà, ore trascorse a scuola o a casa seduti a studiare, per non parlare dei videogiochi e dei telefonini…queste sono solo alcune delle numerose cause che allontanano i nostri figli dal sano movimento e dallo sport.
In realtà sono davvero molti i motivi per cui l’attività fisica dovrebbe essere svolta con costanza fin dalla più tenera età, poiché lo sport non garantisce solo salute fisica, ma anche un miglior benessere mentale, soprattutto quando si frequentano ambienti e palestre a misura dei più piccoli.
Perché è importante praticare sport sin da piccoli
Benefici fisici
Sin da piccoli, i nostri ragazzi conducono una vita sedentaria trascorrono tante ore a scuola, raggiungendola il più delle volte in macchina o con i mezzi pubblici. Tornati a casa, tra i compiti e la tv, è davvero poco il tempo da dedicare al movimento e all’attività sportiva.
L’attività fisica nei bambini è molto importante perché, se condotta regolarmente, aiuta i piccoli a raggiungere e mantenere un adeguato benessere fisico. L’attività sportiva svolta regolarmente soprattutto in età pediatrica è uno strumento fondamentale per:
- Irrobustire l’organismo, prevenendo le malattie;
- Prevenire l’obesità. Attraverso l’aumento del dispendio energetico, lo sport contribuisce a ridurre la massa grassa e ad aumentare quella magra, facilitando una crescita del corpo più armonica;
- Favorire il corretto sviluppo e la salute dell’apparato osseo;
- Ridurre la pressione sistolica e diastolica (i due valori della pressione arteriosa) nel caso esse siano alterate;
- Ristabilire il profilo lipidico (grassi circolanti nel sangue), riducendo il colesterolo cattivo (LDL) e aumentando quello buono (HDL), anche in chi prende farmaci.
Benefici psicologici: maggiore motivazione e autostima
Chi si iscrive in palestra, magari con un amico, con cui condividerà divertimento, sforzi e risultati, ha più probabilità di frequentare con costanza, soprattutto se sceglie un ambiente a misura dei più piccoli: spazi attrezzati, possibilità di scegliere varie attività, sport individuali o di squadra ecc.
Il ragazzo sarà così invogliato e non cadrà alla tentazione di passare le sue giornate seduto davanti al pc.
Un interessante studio, pubblicato sul Journal of the American Osteopathic Association nel 2017, ha osservato gli effetti degli allenamenti in gruppo su alcuni studenti di medicina in termini di stress e di qualità della vita. Dallo studio è emerso che chi si allena in gruppo e in una ambiente confortevole è più motivato nel tempo, ha un metabolismo più attivo, brucia più calorie e ha più probabilità di raggiungere i propri obiettivi di chi, invece, si allena da solo.
Se ci si allena da poco, o ci si è iscritti in palestra per la prima volta, allenarsi con un amico permette di superare la timidezza iniziale e di vincere la noia. Qualunque sia l’obiettivo che si vuole raggiungere andando in palestra (perdere peso, tonificare e scolpire il proprio corpo, diventare più forte) è molto facile gettare la spugna quando si è soli e il gioco si fa duro. E questo è l’attimo in cui entrano in gioco i benefici del fitness di gruppo con l’energia che si scatena dalla condivisione dell’esperienza di allenamento.
Un altro aspetto particolarmente interessante che si può registrare nei ragazzi che si dedicano alla pratica di uno sport, sta nell’acquisizione di un maggior senso di responsabilità nella vita di tutti i giorni: il bambino impara a sfruttare al meglio il tempo a disposizione per studiare, organizzando le diverse attività quotidiane in funzione di esso. In questo caso il ruolo dei genitori è importantissimo, perché hanno il dovere di incoraggiare il bambino di fronte alla stanchezza, coltivando insieme a lui la perseveranza nello svolgere l’attività scelta, che si rivela un prerequisito importante verso i futuri compiti intellettuali del bambino.
La palestra a misura dei teenager
L’importanza del creare legami
Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, capacità di affrontare i problemi, ma anche indipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo. Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche. Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali e indispensabili per una pace duratura. È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo. Sul campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono. I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento.
Se pensiamo alla competizione, questo aspetto non ha alcuna valenza negativa se viene vissuto in maniera propositiva. Tutti sono coinvolti e testano le proprie capacità fisiche. In questo modo ognuno di noi è spinto a migliorarsi ed a superare i propri limiti. Tutto ciò può rappresentare motivo di grande orgoglio personale e volontà.
La scelta dello sport: individuali o di squadra?
La scelta di un’attività sportiva deve essere fatta insieme al bambino, assecondando i suoi desideri e valutando il grado di soddisfazione o di insofferenza a corso iniziato. Si possono scegliere sport individuali, come il nuoto, la danza o le arti marziali, che favoriscono lo sviluppo armonico del fisico, migliorano la coordinazione motoria, la capacità di attenzione e l’analisi delle conseguenze delle proprie azioni. Oppure si possono scegliere sport di squadra come rugby, pallavolo, calcio. Attraverso lo sport, soprattutto sedi squadra, si stringono amicizie e si impara a condividere ogni tipo di emozione. Dalla gioia per una vittoria fino alla delusione per una clamorosa sconfitta. A vincere sono sempre altruismo, comprensione, una sana competizione e, soprattutto, tanto divertimento.
Probabilmente gli sport di gruppo possono essere più stimolanti per i bambini più piccoli, perché vissuti con maggior spirito ludico. Ciò non toglie che definire lo sport migliore per tutti è assolutamente impossibile, poiché tutto dipende dalle caratteristiche e dalla predisposizione del singolo bambino. Sfida e competizione da un lato, supporto nei momenti di perdita di volontà dall’altro.
Il ruolo fondamentale dell’istruttore
A qualunque età si incominci a fare sport, la figura dell’istruttore è un punto di riferimento importante. L’istruttore non è un semplice insegnante, che impartisce delle nozioni tecniche, ma una figura professionale in grado però di entrare in empatia con il bambino, che sappia ascoltarlo e che riesca a farsi ascoltare. Anche superata la fase infantile, l’istruttore continua a ricoprire un ruolo determinante: a lui spetta il compito di motivare il suo allievo, sostenerlo durante l’allenamento, ma anche interrompere, se è il caso, la lezione per fermarsi a parlare con lui e capire quali difficoltà si possono nascondere dietro eventuali insuccessi. In questo modo si instaura una relazione che va al di là del semplice rapporto tecnico-utente. Stabilendo un rapporto di fiducia diventa più facile affrontare con l’allievo i sacrifici che l’allenamento e l’apprendimento comportano.
Controindicazioni? Nessuna!
Lo sport non è mai controindicato e chiunque può beneficiare dell’attività sportiva, anche se soffre di patologie particolari. L’importante è chiedere sempre consiglio al pediatra, ed eventualmente allo specialista, che saprà indicare l’attività più adatta caso per caso. Chi è affetto da cardiopatie ad esempio può trarre molto vantaggio da un’attività motoria riabilitativa, ed anche per gli asmatici l’attività fisica può essere di grande giovamento. Insomma, mai vietare lo sport, ma affidarsi SEMPRE a personale competente.
Per queste e per mille altre motivazioni, crediamo davvero che sia fondamentale scegliere insieme ai nostri ragazzi uno sport che li possa accompagnare sin dai primi anni dell’infanzia e un ambiente che sia pensato a misura dei più piccoli. È questo un valido modo per contribuire in modo sano alla loro crescita e alla loro formazione come individui e “giocatori” nella vita.