Fare attività sportiva è molto importante non solo per gli adulti, ma anche e soprattutto per i bambini, in quanto aiuta a sviluppare adeguatamente la struttura ossea e la muscolatura, regola il metabolismo ed è un ottimo modo per socializzare. La nostra attenzione vuole spostarsi sulla categoria dei piccoli atleti. Il nostro scopo è quello di sottolineare i benefici raggiungibili con lo sport durante la crescita e lo sviluppo dei nostri ragazzi. Se vuoi che i tuoi figli comincino a fare sport potresti prendere in considerazione l’idea di iscriverli ad un corso di karate. Scopriamo insieme in cosa consiste questa antica arte marziale, quali benefici potrebbe portare ai tuoi figli praticarla e a che età si può iniziare.
Karate: in cosa consiste
Se stai prendendo in considerazione l’idea di far prendere lezioni di karate ai tuoi bambini, sarà meglio scoprire in cosa consiste quest’arte marziale. La parola karate significa “lotta a mani nude”, quindi si tratta effettivamente di uno sport da combattimento, ma è molto più di questo. Nel corso del tempo questa disciplina ha progressivamente perso le sue caratteristiche violente per trasformarsi in uno sport completo, in grado di migliorare non solo lo sviluppo fisico ma anche quello psichico.
Il Karate offre al giovane praticante l’opportunità di raggiungere un armonico equilibrio tra corpo e mente; in esso ritroviamo infatti tutte le componenti psicomotorie essenziali.
La grande ricchezza del bagaglio tecnico offerto dalla pratica del karate comprende infatti, oltre ai classici esercizi di psicomotricita’ preparatoria (taiso), anche e soprattutto esercizi individuali (Kihon e Kata) ed a coppie (Kumite).
I primi insegnano al bambino come sfruttare al meglio le potenzialità del proprio corpo (la pratica del karate stimola correttamente tutte le fasce muscolari, focalizzando l’attenzione anche sulle articolazioni e sulla postura, di fondamentale importanza nell’età dello sviluppo) e gli permettono di acquisire fiducia in se stesso grazie al continuo superamento di quelli che considerava i propri limiti.
Con gli esercizi a coppie e di gruppo il bambino impara a gestire i rapporti interpersonali, a riconoscere nel compagno e nel gruppo dei termini di paragone e confronto e conseguentemente a far nascere dentro di sé un sano spirito di competizione in un clima di amicizia e profondo rispetto.
I tre principali tipi di allenamento
Kihon significa letteralmente “tecniche di base” e si riferisce all’esercizio individuale di tecniche di base che consistono soprattutto in parate ed attacchi. La pratica del kihon, attraverso la ripetizione meticolosa, aiuta ad acquisire e padroneggiare le pratiche principali della disciplina e ad imparare l’autocontrollo. Gli esercizi da svolgere aiutano lo sviluppo muscolare e sono propedeutici per l’esecuzione di tecniche più complesse.
Il kata invece consiste in una serie schematizzata di movimenti che racchiudono diverse tecniche di difesa e attacco, una sorta di combattimento figurato. Attraverso questa attività vengono allenate resistenza, forza, agilità, velocità e postura.
L’ultimo tipo di allenamento è il kumite, una forma di combattimento a coppie, che viene praticata sia a livello agonistico sia per imparare le tecniche di autodifesa. Eseguendo questa serie di esercizi in coppia il bambino impara a gestire i rapporti interpersonali, a rispettare l’avversario e a sviluppare un sano spirito di competizione.
Benefici
Un bambino ha necessità di imparare a conoscersi, di percepire le varie parti del suo corpo, di individuare le stesse componenti corporee nei suoi simili. Attraverso il movimento nelle varie direzioni può cominciare a percepire gli elementi dello spazio che lo circonda, ad apprendere in modo semplice le varie forme geometriche, a strutturare il reale fino ad imparare ad orientarsi. Riconoscere con prontezza e facilita la destra e la sinistra, prima su se stessi e poi sugli altri, vale a dire sviluppare la propria lateralità, può sembrare banale all’occhio di un adulto, mentre costituisce un’acquisizione davvero importante nel bambino. Ecco che I’ esecuzione dei più semplici kata, gli esercizi codificati di forma del Karate Tradizionale, che si sviluppano specularmente nelle varie direzioni impegnando in modo simmetrico tutto il corpo, costituiscono per il karateka di giovane età un divertente mezzo di conoscenza oltre che un corretto ed equilibrato esercizio fisico.
La consapevolezza delle proprie risorse, I’accettazione dei propri limiti, il desiderio di migliorarli accettando l’insegnamento di chi ha maggiore esperienza, la capacita di mettersi in gioco nell’affrontare le difficoltà, rappresentano obiettivi che ogni genitore vorrebbe vedere raggiunti nei propri figli. La disciplina sportiva, in questo caso il Karate, diventa la metafora del vivere; la palestra dove si consuma, solo in modo figurato, il rito del combattimento, diventa il luogo dove si apprende che affrontare il prossimo significa prima di tutto rispettarlo, comprenderlo, accettarlo. Niente colpi bassi o lotte furibonde: un bambino impara solamente a controllarsi e ad esprimersi, ad affrontare piccole difficoltà, a conoscere se stesso per poter poi conoscere gli altri, a vincere la timidezza o a frenare la propria esuberanza.
Da qui ne nasce uno spontaneo parallelismo con la vita di tutti i giorni, in quanto ciò che è appreso nella pratica del karate potrà essere utilizzato al meglio in ogni momento della propria vita per affrontare lo studio, i rapporti interpersonali e ogni tipo di ostacolo con la serenità che deriva dalla fiducia nei propri mezzi e con il rispetto per se stessi e per gli altri accelerando il processo di maturazione del praticante. Ecco perché consideriamo il karate uno degli sport più adatti per i bambini.
Da che età cominciare?
Come per tutti gli sport, dal tennis alla ginnastica ritmica per i più piccoli, l’ideale è cominciare a praticare il karate fin da bambini. L’età consigliabile sarebbe quella scolare perché sono maggiormente sviluppate le capacità di coordinazione neuro-motoria, ma è anche possibile far praticare il karate ai bambini di 4 o 5 anni. In questo caso le lezioni sono orientate ad uno sviluppo motorio attraverso percorsi atletici e tecnici che permettono di ottenere ottimi risultati anche per i più piccoli.
Controindicazioni? Nessuna!
Controindicazioni, mai! Lo sport in generale non è mai controindicato e chiunque può beneficiare dell’attività sportiva, anche se soffre di patologie particolari. L’importante è chiedere sempre consiglio al pediatra, ed eventualmente allo specialista, che saprà indicare l’attività più adatta caso per caso. Chi è affetto da cardiopatie ad esempio può trarre molto vantaggio da un’attività motoria riabilitativa, ed anche per gli asmatici l’attività fisica può essere di grande giovamento. Insomma, mai vietare lo sport, ma affidarsi SEMPRE a personale competente.
Per queste e per mille altre motivazioni, crediamo davvero che sia fondamentale scegliere il karate o un qualsiasi altro sport, purché possa accompagnare i nostri ragazzi sin dai primi anni dell’infanzia. È questo un valido modo per contribuire in modo sano alla loro crescita e alla loro formazione come individui e “giocatori” nella vita.
I diritti del bambino nello sport
- Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino;
- Diritto di vivere lo sport;
- Diritto di beneficiare di un ambiente sano;
- Diritto di essere trattato con dignità;
- Diritto di essere allenato e circondato da persone qualificate;
- Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi;
- Diritto di misurarsi con giovani che abbiano la stessa probabilità di successo;
- Diritto di partecipare a manifestazioni adeguate e gioiose;
- Diritto di praticare in condizioni di massima sicurezza e serenità;
- Diritto di avere tempi di riposo;
- Diritto di non essere un campione.
UNESCO – Ginevra 1992