Trattandosi come detto di una pratica millenaria, che risente anche di varie filosofie orientali, prima fra tutte quella ayurvedica, è chiaro che si sia arricchita nel corso del tempo di diverse metodologie, pure tutte volte al miglioramento psicofisico della persona.
Ad esempio lo hatha-yoga è costituito da un complesso di esercizi fisico-ginnici abbinati ad esercizi di controllo della respirazione, volti ad una maggiore consapevolezza dei propri processi vitali, che attraverso una pratica costante e assidua induce la modificazione dello stato mentale e fisico del discepolo, con evidenti benefici che comprendono:
- miglioramento nello stato di salute;
- maggiore calma e capacità di concentrazione;
- tonificazione muscolare e miglioramento della mobilità articolare;
- regolarizzazione del peso corporeo;
- maggiore vitalità anche in età avanzata.
Il Parinama Yoga invece è un metodo che, attraverso attrezzi di lavoro come lo Yoga Wall (che permettono di assumere le posizioni in modo preciso e corretto e salvaguardano articolazioni e tendini), e l’esecuzione a coppie (che consente di studiare la posizione sia dall’interno, praticandola, sia dall’esterno, osservando e assistendo il proprio compagno), insegna a distinguere chiaramente il funzionamento delle varie parti del corpo e a curare l’allineamento, l’allungamento e il giusto livello di tensione in ogni posizione, in modo da ottenere un progressivo aumento dell’elasticità corporea, del tono muscolare, della consapevolezza sul piano fisico. Il livello di difficoltà nella pratica delle posizioni viene incrementato in maniera graduale, ma sempre puntando alla correttezza e alla sicurezza.
Indipendentemente dal tipo di approccio, che può avvalersi come dicevamo dell’impiego di una serie di strumenti (come ad esempio gli elastici nel caso dell’antigravity yoga, che di strutture apposite in un mix di yoga, danza, Pilates e ginnastica ritmica) le cose davvero indispensabili sono: tappetino e corpo, respiro e mente libera.
Il livello di intensità va calibrato a seconda del grado di pratica dell’allievo e della sua resistenza fisica: questi sono gli elementi su cui si basa la valutazione del maestro, anche se va aggiunto che non esistono reali controindicazioni per questo tipo di disciplina.
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