Lo stress fa davvero ingrassare? In gran parte è indubbiamente vero poiché se da una parte alcune persone perdono peso, tantissime altre, nella maggior parte dei casi, vivendo costantemente sotto pressione, prendono chili di troppo. Ma è bene ricordare che il fattore decisivo è senza dubbio dettato dai comportamenti che noi decidiamo di attuare in risposta allo stress.
Quando siamo sotto pressione ne risente tutto l’equilibrio ormonale, il ritmo sonno-veglia e anche i livelli di zucchero nel sangue. Tutto ciò ci fa venire fame e voglia di consumare cibi calorici, a dimostrazione del fatto che lo stress pesa anche sulla bilancia.
Nel 2006 Debra Zellner e la sua équipe pubblicarono una serie di studi sulla scelta di cibo in condizioni di stress. In uno degli esperimenti venivano osservati due gruppi di donne: il primo doveva risolvere dei problemi alla sua portata; il secondo affrontava, senza saperlo, un problema irrisolvibile, determinando una situazione stressante. Durante l’esperimento entrambi i gruppi potevano ad un tavolo sul quale erano disposti cibi salutari e cibo “spazzatura”. L’esito dell’esperimento dimostrò come il gruppo “stressato” oltre a mangiare quantitativamente di più, preferì il cibo meno salutare. Perché, quindi, le persone stressate mangiano tanto e male?
Uno degli effetti immediati dello stress è quello sul metabolismo. Il nostro sistema nervoso si attiva percependo una minaccia: in questi casi gli ormoni dello stress preparano l’individuo a “lottare” liberando nel sangue il glucosio immagazzinato nel fegato e nelle fibre muscolari. Si tratta di una reazione del tutto appropriata di fronte a minacce acute e temporanee. In altre parole si tratta di un sistema molto efficace perché reagisce ai pericoli aumentando la glicemia, così da innalzare l’energia metabolica disponibile.
Tuttavia, questo sistema così ingegnoso oggi presenta delle criticità: i fattori che generano stress non sono minacce temporanee ma spesso sono croniche, legate a reazioni continuative. Questo farà sì che la glicemia nel nostro organismo tende ad essere stabilmente elevata.
Le conseguenze portano alla sindrome metabolica ovvero un quadro clinico che include obesità, valori anomali dei lipidi nel sangue, elevata pressione sanguigna, resistenza insulinica. L’esito successivo è lo sviluppo del diabete, a causa dell’aumento della resistenza insulinica. Diversi studi hanno ipotizzato, inoltre, che l’alterata resistenza insulinica possa compromettere anche il funzionamento della leptina, l’ormone che controlla il senso di sazietà e che bilancia il cortisolo, l’ormone dello stress coinvolto in quella che viene definita fame da stress.
QUALI SONO GLI ATTEGGIAMENTI SCORRETTI DA EVITARE?
#1 PREOCCUPARSI
Il semplice pensare costantemente ad un evento stressante e fossilizzarsi pericolosamente su quel dato episodio, può indurci a mangiare di più.
Quindi, la soluzione è quella di concentrarsi solo su ciò che si sta facendo in questo momento, senza preoccuparsi di ciò che è accaduto nel passato o che accadrà in futuro.
#2 SALTARE I PASTI
Rinunciare a un pasto può rallentare il metabolismo e poi indurre ad abbuffate poco salutari. E come se non bastasse, i bassi livelli di zucchero nel sangue possono rendere il lavoro ancora più complicato e stressante.
#3 DORMIRE POCO
Dormire le sette ore canoniche non solo è necessario per ricaricare le batterie e affrontare lo stress del giorno dopo, ma può prevenire l’aumento di peso, regolarizzando il metabolismo, aiutando il corpo nell’immagazzinamento dei grassi e aumentando il self-control.
#4 ASSUMERE TROPPA CAFFEINA
Il caffè può rivelarsi utile quando si ha bisogno di rialzare la soglia dell’attenzione, ma basarsi sulla caffeina per arrivare a fine giornata può ritorcersi contro in più di un modo. Il consumo di più di cinque o sei tazzine di caffè al giorno può favorire l’aumento di peso e causare problemi di insulina. Inoltre, consumandolo con l’aggiunta di zucchero o latte, si raggiunge e si supera in men che non si dica l’apporto calorico giornaliero raccomandato dai nutrizionisti, con ripercussioni inevitabili sulla linea.
#5 SALTARE L’ALLENAMENTO
Prendersi del tempo solo per sé diminuisce considerevolmente lo stress. L’esercizio fisico può aiutare a proteggere dallo stress, riducendo notevolmente gli attacchi d’ansia; senza considerare che un allenamento costante consente di mantenere il peso stabile.
QUALI SONO GLI ATTEGGIAMENTI CORRETTI DA ADOTTARE?
#1 Primo rimedio
Potenziare il “filtro cognitivo”: cioè aumentare il nostro livello di consapevolezza verso i processi che ci causano stress.
# Secondo rimedio
Il secondo rimedio prevede il riposo. Il relax è essenziale per combattere lo stress: impegni di lavoro o di famiglia impellenti possono farci entrare in un vortice che genera forte apprensione. Il segreto è spostare l’attenzione verso le proprie energie investendole in attività positive per il nostro benessere. Scegliete quindi di dedicare tempo a voi stessi con attività rilassanti e ricreative.
#3 Terzo rimedio
Il terzo rimedio passa dall’esercizio fisico. Mentre l’assenza di movimento è un segnale di blocco leptinico, il movimento regolarizza la secrezione della leptina riportando in equilibrio il bilanciamento con il cortisolo.
#4 Quarto rimedio
Il quarto rimedio consiste nel non lasciare il senso di fame e della sazietà in completa balìa degli automatismi ormonali. Occorre recuperare un maggior rapporto con le sensazioni del proprio corpo.
Ricorda: Nessun equilibrio biochimico riesce ad essere più efficace dell’esercizio della consapevolezza. Riconoscere i fattori che generano stress nel nostro organismo è il primo fondamentale passo per combatterli e neutralizzarli.